Vito Tartamella analyse les expressions et images employées pour désigner les Italiens là où, en grand nombre, ils ont émigré (et continuent d’émigrer) depuis le XIXe siècle.
“Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. Questa descrizione degli italiani è passata alla storia. Ma è vecchia, e per di più nata a scopo di propaganda: l’autore della definizione, infatti, è Benito Mussolini. L’aveva pronunciata nel 1935 per cercare di evitare le sanzioni che la Società delle Nazioni (l’Onu dell’epoca) voleva infliggergli per aver invaso l’Etiopia. Mussolini aveva tracciato quel ritratto in nome dell’orgoglio nazionale, come se l’Italia potesse permettersi di colonizzare altre nazioni in nome della sua presunta superiorità morale.