À l’occasion de la célébration du 75e anniversaire de la promulgation de la Constitution italienne, le 27 décembre 1947, Radici revient, au travers d’une série d’articles, sur le rôle essentiel de certaines grandes figures politiques dans le processus de rédaction de la Charte. Dans ce premier texte, Lorenzo Tosa fait la lumière sur Teresa Mattei.
L’auditorium del liceo Michelangiolo di Firenze si sta lentamente riempiendo, in un cicaleccio di battute frettolose e frasi pronunciate a mezza voce per ingannare l’attesa. Le sedie sono state disposte in file da dodici fino all’ultima trave a vista che chiude il pergolato a spiovente, ma in molti rimarranno in piedi. È tutto pronto per il grande ritorno di Teresita. No, non lei in carne e ossa perché Teresita – questo è il nome con cui tutti qui chiamano Teresa Mattei – se n’è andata nel marzo di dieci anni fa, dopo una vita intera trascorsa a combattere per la libertà e a difendere la Costituzione. Oggi è il giorno in cui si celebrano i 75 anni della Carta costituzionale, proprio qui, nel liceo da cui nel 1938 era stata espulsa dai fascisti per avere osato contestare le leggi razziali.
Lorenzo Tosa, 35 anni, giornalista professionista, grafomane seriale, collabora con diverse testate nazionali scrivendo di politica, cultura, comunicazione, Europa. Crede nel progresso in piena epoca della paura. Ai diritti nell’epoca dei rovesci. “Generazione Antigone” è il suo blog.