La reputazione del quartiere Pigneto a Roma, anni fa, non era proprio il massimo. Oggi le cose sono cambiate e il quartiere, molto amato da artisti, intellettuali e giovani, si è lanciato verso una nuova vita.
Complici le intelligenti iniziative culturali e soprattutto una scena gastronomica fra le più vivaci della capitale. RADICI vi propone questo simpatico tour buongustaio di uno dei quartieri più interessanti della capitale.
Ma guarda un po’ che atmosfera meravigliosa, questa mattina! Questo è il mio Pigneto. È così che mi piace. Caspita che pace! Il quartiere prende il nome dalla presenza di una lunga fila di pini posti lungo il muraglione della settecentesca Villa Serventi. Certo, non è così tranquillo tutto il giorno, anche perché il quartiere, diciamolo subito, ha due anime. Una per il giorno e una per la notte.
In questa saporita immersione mi sono fatto aiutare da vari Cicerone. Dario Santilli, per esempio, proprietario del winebar Infernotto. Mentre mi parla, socchiude gli occhi per evitare il sole forte, ma vi assicuro che è rilassato. Qui, infatti, non si prova nessuno stress. Sembra di essere anni luci distanti dal centro di Roma, quel centro che è un misto di monumentalità e caos politico sempre al limite della saturazione. Qui c’è soprattutto gente del posto, gente di periferia, Gente di Roma come ha ben saputo raccontare nel suo film Ettore Scola. Ci sono giovani studenti che fumano davanti al bar, anziani che fanno la spesa al mercato e gruppi d’immigrati africani che chiacchierano e, a modo loro, sperano.