Le bulletin scolaire, la pagella, a été instauré en Italie en 1783. Depuis les systèmes d’évaluation ont subi d‘infinies modifications : on est passé de la note aux évaluations par un jugement et de nouveau aux notes. L’année scolaire est finie, mais RADICI vous propose tout de même de découvrir l’histoire du bulletin, source de terreur ou de joie pour les élèves.
Michele indossa il vestito buono, della domenica. I capelli ben pettinati, le mani in ordine. La mamma l’ha svegliato presto, s’è preparata pure lei. È preoccupata. Lui anche. In mezz’ora sono a scuola, con i compagni di classe ed i rispettivi genitori. In fila per uno, osservano la maestra seduta alla cattedra che distribuisce le pagelle. La pila di fogli si assottiglia. Fin quando tocca a Michele e alla sua mamma, che sollevata ringrazia e affretta il passo: a casa li aspetta il babbo per festeggiare il bambino che ha superato la terza elementare. Lo dice la pagella. Una scena, questa, presa dall’album dei ricordi del 1954. Da allora ad oggi la pagella è cambiata più volte. Voti, giudizi, di nuovo voti con l’ultima riforma Gelmini.
Biagio Picardi
Nato a Lagonegro, un paesino della Basilicata, e laureato in Scienze della Comunicazione, vive a Milano. Oltre che per Radici attualmente scrive per Focus Storia e per TeleSette e realizza gli speciali biografici Gli Album di Grand Hotel. In precedenza è stato, tra gli altri, caporedattore delle riviste Vero, Stop ed Eurocalcio e ha scritto anche per Playboy e Maxim. Nella sua carriera ha intervistato in esclusiva personaggi come Giulio Andreotti, Alda Merini, Marcello Lippi, Giorgio Bocca e Steve McCurry.