Sono un elettore qualsiasi, uno di quelli che quando si reca alle urne ha (quasi) sempre le idee ben chiare. Uno di quelli che non vota il proprio « beniamino » o la propria « squadra del cuore », ma che cerca, con l’aiuto delle proprie conoscenze, di distinguere cosa può portare vantaggi al proprio Paese, e cosa può invece arrecare danno, a volte anche sbagliando.
In questi giorni, il Partito Democratico si affanna a cercare chi potrebbe sostenere un governo guidato da « Piggì » Bersani. Non sta a me fare previsioni o trarre giudizi (per quello, preferisco lasciare la parola al nostro direttore Rocco Femia), ma so che l’Italia non può permettersi un altro giro di elezioni senza gravi conseguenze.
Conseguenze non per il Partito Democratico o per Berlusconi, per il Movimento 5 Stelle di Grillo o le istituzioni; i partiti e le istituzioni (indispensabili alla democrazia, qualunque cosa si pensi) hanno attraversato tempeste ben più feroci di questa.
Le conseguenze di ciò che accadrà nelle prossime settimane, cadranno su di noi: cittadini ed elettori, studenti e pensionati, liberi imprenditori ed impiegati statali, indipendentemente da chi abbiamo votato. Il debito pubblico, il PIL, lo spread…tante parole che ormai ci sono familiari, eppure quando arriva il conto da pagare, siamo sempre noi a dover aprire il portafoglio.
Io non voglio rivoluzioni, perché dopo le rivoluzioni si alzano sempre le ghigliottine.
Io non voglio la « democrazia liquida », perché ci sarà sempre qualcuno che avrà in mano il contatore dell’acqua.
Io non voglio mandare tutti i politici a casa, perché non è vero che tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera.
Io voglio un governo che si occupi di me, giovane lavoratore. Che si occupi del benessere miei nonni e genitori. Che provveda a restituire dignità all’istruzione, perché è solo attraverso quella che si creano dei cittadini coscienziosi. Che faccia recuperare al mio Paese quel prestigio che gli spetta e che abbiamo permesso che venisse rubato.
Per questo a Bersani dico, in bocca al lupo Piggì.
All’Italia dico: auguri di pronta guarigione.
Rédacteur et webmaster de RADICI