La storica marca di cappelli italiani, dopo aver dichiarato bancarotta alla fine del 2017 ed essere stata acquistata dall’italo-svizzera Haeres Equita, può ancora sperare di tornare a fabbricare i suoi storici copricapo. Lo scorso febbraio, la procura di Alessandria aveva disposto il sequestro per l’intera società, poco dopo l’acquisto da parte di Haeres Equita a causa di dubbi proprio sull’operato della società italo-svizzera. Oggi tuttavia la stessa procura ha deciso di liberare definitivamente Borsalino dalle catene del sequestro, il che vuol dire che l’acquisizione può essere ultimata e la produzione potrebbe ripartire relativamente presto, salvaguardando i 140 lavoratori che lavorano nella storica fabbrica di Alessandria.

Borsalino è stata venduta per 18 milioni di euro e sarà rimessa all’asta il prossimo 12 luglio; tra i possibili acquirenti ci sarà la stessa Hares Equita che ha espresso soddisfazione per l’operato della magistratura.

Giovanni Canzanella
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Rédacteur et webmaster de RADICI