L’espressione compare per la prima volta nel Vecchio Testamento. Nei libri a lui attribuiti, il profeta Osea scrive, a proposito dei figli di Israele: “E poiché hanno seminato vento raccoglieranno tempesta”. All’inizio del suo libro della Bibbia, il profeta si scaglia contro la classe dirigente israelita e contro la casta sacerdotale, che agendo secondo lui contro le leggi di Dio avevano portato nel popolo smarrimento, ingiustizie e violenze. Il senso della frase (diventata proverbiale, anche nella forma attenuata “si raccoglie ciò che si semina”) era questo: chi agisce in modo malvagio pagherà conseguenze ancora più gravi rispetto alle azioni compiute.
Espressioni simili compaiono pure in diversi autori greci come Aristotele, Platone e Gorgia, così come in autori latini. Tra questi Cicerone, che nel trattato De oratore scrive “Mieterai ciò che avrai seminato”.