Si chiama Pietro Parisi, cuoco di successo formatosi alla corte di Alain Ducasse, chef-imprenditore francese a capo di oltre 20 ristoranti. Pietro è partito dalla provincia di Napoli fino a sbarcare a Parigi per lavorare nei ristoranti di Ducasse. “Lavoravo con un mito della cucina mondiale. Eppure a un certo punto ho sentito il richiamo della mia terra”. Tornato a casa, a Palma Campania, Pietro apre un ristorante, “Era ora”: sul menù non ci sono solo pietanze, ma un inventario degli ingredienti e la loro provenienza. Il suo ristorante conta 50 dipendenti, senza contare i fornitori: i detenuti del carcere di Secondigliano che coltivano i suoi prodotti, e quelli di Pozzuoli dai quali acquista il caffè prodotto dietro le sbarre. Una cucina sostenibile e socialmente utile che non ha paragoni. “Questa non è solo la Terra dei fuochi”, dice Pietro, “ma è terra di lavoro e di generosità”.
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