« Un’opera libera e gratuita, accessibile 24 ore al giorno, condizioni meteo permettendo, senza proprietari » aveva detto il suo creatore, Christo Vladimirov Yavachev, a una manciata di ore dalla sua apertura. E così è stato: The Floating Piers, la passerella che dal 18 giugno fino a oggi ha collegato Sulzano con Monte Isola passando per l’isola di San Paolo, è stata un’opera di land art popolare.
Non ha fermato l’afflusso di persone neppure la chiusura notturna del ponte galleggiante dal 23 giugno, decisa per permettere la sua manutenzione e la pulizia di Monte Isola.
Qualcuno in queste due settimane ha espresso preoccupazione sull’impatto che la struttura di polietilene, nylon e blocchi di cemento avrà sul delicato ambiente del lago d’Iseo, le cui acque hanno già alti livelli di contaminazione batteriologica (lo ha ribadito Legambiente nei giorni scorsi dopo le analisi della Goletta dei laghi); qualcun altro ha messo in dubbio che si tratti di arte; altri ancora si stanno chiedendo se e in che modo l’opera potrà lasciare dietro di sé un miglioramento del sistema economico e turistico del Sebino. Un bilancio vero e proprio forse lo si potrà chiudere solo a opera smantellata: questo si comincerà a fare già dalle prime ore di domani, smontando subito 20 metri di passerella, in modo che non sia più percorribile. Quello che è sotto gli occhi di tutti già ora è il successo di popolo. Si stimava arrivassero sul lago d’Iseo 45 mila persone al giorno, ma la media è stata di oltre 70 mila. Ci si aspettava che alla fine sulla passerella avrebbe camminato 1 milione di persone, ma nelle scorse ore si è già superato il milione e 300 mila visitatori. Si stima anche di poter arrivare al milione e mezzo totale