L’opera è un’indagine sull’identità femminile in quanto determinata dall’educazione sociale. Propone un’analisi della differenza di carattere fra maschi e femmine come frutto di una differenziazione operata fin dalla nascita. I concetti di femminilità e di mascolinità presentati come caratteristiche innate e istintive degli individui, sarebbero in realtà “fabbricate” dall’ambiente culturale. Il testo raccoglie una serie di condizionamenti subiti dalle donne per evitare che vengano ancora trasmessi. L’autrice sostiene inoltre che le bambine non debbano essere formate a immagine e somiglianza dei maschi: ogni individuo deve svilupparsi in modo libero da ogni condizionamento legato al sesso di appartenenza. L’autrice è “dalla parte delle bambine”, ma spiega come anche i bambini maschi siano vittime di un condizionamento deleterio in funzione del loro sesso.
Née en 1991 à Lanciano, Francesca Vinciguerra a récemment obtenu son diplôme en littératures française et européenne dans les universités de Turin et de Chambéry, avec un mémoire en littérature post-coloniale française. Depuis septembre 2016, elle vit à Toulouse, ville où elle a entrepris une collaboration avec la revue RADICI et a terminé un service civique avec l’association de musique baroque Ensemble baroque de Toulouse.