Originaire de Parme (Italie) chercheur en linguistique au CNRS (laboratoire CLLE-ERSS de Toulouse, dont il est directeur adjoint depuis 2010), Fabio MONTERMINI a enseigné dans les universités de Parme, Milano Bicocca et Toulouse le Mirail.
Il s'occupe principalement de morphologie de l'italien et des autres langues romanes. Depuis quelques années, il collabore avec la revue RADICI en proposant des articles de vulgarisation linguistique mais aussi des sujets d'actualité sur la société italienne et l'émigration. Il est membre du comité de direction de l'Institut de Linguistique Française et du comité exécutif de la Société de Linguistique Italienne.
I neologismi degli ultimi dieci anni
Le parole delle nostre lingue nascono, vivono e muoiono. Nuove parole vengono create quasi quotidianamente dagli scrittori, dagli intellettuali, o da altri ‘professionisti della lingua’, come i giornalisti, ma sono anche, e soprattutto i parlanti ‘comuni’, che coniano invenzioni lessicali per descrivere nuovi oggetti, per essere più espressivi, o anche solo per divertimento. A volte queste parole hanno successo, e diventano patrimonio di tutti: pochi sanno (o ricordano) che il velivolo è un’invenzione di Gabriele D’Annunzio, o che la parola paparazzo è stata introdotta per la prima volta da Federico Fellini ne La dolce vita. In altri casi, le parole escono dall’uso e vengono dimenticate. Spesso osteggiati perché considerati ‘brutti’ e ‘inutili’, i neologismi costituiscono, nondimeno, lo specchio di un’epoca. Se è vero, quindi, che ognuna fornisce alla lingua un bagaglio di parole nuove, quali sono i neologismi degli anni 2010? E tra questi, quali sopravvivranno al nuovo decennio, e quali sono destinati, invece, a restare indissolubilmente legati al mondo di oggi? Abbiamo scelto i dieci che, secondo noi, rappresentano meglio il decennio che si è appena chiuso.