Dalla penna di Lorenzo Tosa, un racconto in bilico tra fiction e non-fiction che nasce quattro anni fa in via del Corso a Roma, quando Damiano e compagni erano solo quattro artisti di strada che sognavano di fare le rockstar. Seguendo il filo e le parole del loro primo successo, Chosen, si scorgeva già il carisma e la personalità di una band italiana che, nel 2021, ha abbattuto ogni record, vinto ogni premio e sradicato ogni stereotipo, cambiando la percezione dell’Italia nel mondo. Non solo nella musica.

Sono le quattro e mezza di un sabato di fine estate 2017, in via del Corso, a Roma. Una ragazza, borsetta slim a tracolla e sporte dello shopping in mano, rallenta impercettibilmente il passo e sfiora sulla spalla l’uomo che ha davanti.

“Ehi, papà, aspetta” dice la ragazza.

“Non abbiamo tempo, Ludo” risponde sbrigativo lui, senza voltarsi.

“Solo un secondo…” insiste Ludovica.

A un lato della via una chitarra srotola un paio d’accordi, il basso la segue, la batteria si insinua e detta il tempo, mentre una voce calda e sporca si leva dalla bocca di un ragazzo asciutto, giubbotto di jeans aperto, maglietta bianca e capelli lunghi raccolti in una coda spartana.

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Lorenzo Tosa, 35 anni, giornalista professionista, grafomane seriale, collabora con diverse testate nazionali scrivendo di politica, cultura, comunicazione, Europa. Crede nel progresso in piena epoca della paura. Ai diritti nell’epoca dei rovesci. “Generazione Antigone” è il suo blog.