Pizzo (un tempo conosciuto come Pizzo Calabro) è un piccolo comune calabrese di 8.000 abitanti, storicamente noto per aver ospitato, nel 1815, Joachim Murat (italianizzato in Gioacchino), re di Napoli
e cognato di Napoleone, durante la sua prigionia.
Recentemente, durante i lavori di manutenzione del Castello di Pizzo, gli operai hanno rinvenuto una botola segreta proprio nella cella di Joachim Murat. La botola conduce ad una stanza contenente un’anfora con 327 monete d’oro, coniate tra il 1803 e il 1813, oltre ad un baule pieno di documenti vergati da Murat stesso, probabilmente un diario degli ultimi suoi giorni di prigionia prima della sua fucilazione da parte del plotone di esecuzione borbonico. Murat venne arrestato a Pizzo dopo un fallito tentativo di rivolta per rovesciare Ferdinando IV di Borbone, che pochi mesi prima era tornato sul trono in seguito alla caduta di Murat.