Era il 1841, e al governo della Francia c’era Napoleone III, nipote del più celebre Napoleone Bonaparte. Napoleone III, come suo zio prima di lui, tenta un colpo di stato e instaura un Impero che, nella sua fantasia, doveva essere il proseguo naturale dell’impero napoleonico di 40 anni prima. Dallo zio, Napoleone III ha ereditato anche la stessa passione per i furti d’arte, rimuovendo un trittico raffigurante le Storie di Lazzaro, Marta e Maria (realizzato nel ‘400 da Nicolas Froment) dal convento di Bosco (oggi comune di Scarperia e San Piero) per inviarlo al museo degli Uffizi di Firenze. Il Trittico è una pala d’altare e mostra al centro Lazzaro resuscitato da Gesù (con le parole Lazare veni foras), e nelle due ante laterali le sorelle Marta e Maria.
Il ritorno del trittico nella sua « casa » originaria avviene durante la mostra « Terre degli Uffizi » (31 maggio-6 novembre). « Il trittico con la Resurrezione di Lazzaro è stato esso stesso oggetto di una resurrezione, per così dire, grazie al restauro di alcuni anni fa generosamente finanziato dagli Amici degli Uffizi » dice Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. « La mostra ora a Bosco ai Frati è un’opportunità per molti di ammirare per la prima volta l’opera restaurata, poi brevemente esposta e non ancora inserita nel percorso del museo fiorentino ».