Il Festival di Berlino si è aperto in sordina, sottovoce a causa delle restrizioni Covid e con la tangibile assenza delle produzioni americane ed extra-europee.
A guadagnarci è stato quindi il cinema europeo in generale, ma soprattutto quello italiano che si è visto assegnare un posto d’onore con numerosi titoli in gara. Il più importante, il gran favorito è Leonora addio di Paolo Taviani, che ci parla dei tre funerali dello scrittore Pirandello e della traslazione delle sue ceneri da Roma ad Agrigento. Nella Sezione Special Gala spicca l’inatteso ritorno di Dario Argento, maestro del thriller all’italiana che vuole stupire la giuria con Occhiali Neri, la storia di una non vedente perseguitata da un serial killer. Infine, nella sezione Panorama ci sono ben tre film: il docufilm Nel mio nome di Nicolò Bassetti, Calcinculo di Chiara Bellosi e Una femmina di Frabcesco Costabile, tratto da un testo di Lirio Abbate. Anche la Francia propone un interessante pacchetto di film: Peter Von Kant di François Ozon, Avec amour et acharnement di Claire Denis e Les passagers de la nuit di Mikhaël Hers con Charlotte Gainsbourg.
L’unico film targato USA presentato è Call Jane di Phyllis Nagy con Elizabeth Banks e Sigourney Weaver, ma per il resto gli Stati Uniti sono il grande assente di questa edizione.
Rédacteur et webmaster de RADICI