La classe politica italiana al completo viene sbeffeggiata in una vignetta pubblicata sul giornale satirico L’Asino nel 1893, un anno dopo lo scandalo della Banca Romana, che portò Giovanni Giolitti a dimettersi dalla carica di presidente del Consiglio. Quello della Banca Romana fu il primo grande scandalo dell’Italia unita. Cosa successe? Ebbene, nel 1888, a fronte di 60 milioni previsti, la banca mise in circolazione 113 milioni di lire, fra cui 40 milioni di banconote false. Una prima inchiesta fu avviata già un anno dopo, ma la frode non venne resa pubblica. Quei soldi infatti costituivano un “fondo nero” per speculazioni edilizie e per corrompere politici, giornalisti e pubblici ufficiali. Per questo Francesco Crispi e Giovanni Giolitti tentarono di insabbiare tutta la vicenda.