Il traforo del Frejus, 148 anni fa, ridusse la distanza tra Francia e Italia a una manciata di chilometri. E cambiò per sempre il sistema dei trasporti europeo.
Torino è travolta da un’ondata di euforia: tra luci sfavillanti, discorsi solenni e folle di cittadini e giornalisti, si festeggia il completamento di un tormentato tunnel ferroviario che attraversa le Alpi. No, non è una scena dal futuro, con i “Sì Tav” in festa per la realizzazione della nuova linea Torino-Lione ad alta velocità. È una scena che viene dal passato, precisamente dal 17 settembre 1871 quando nasceva il traforo del Frejus, all’epoca il tunnel ferroviario più lungo al mondo.
Quello stesso giorno, nella cittadina di Bardonecchia, il primo convoglio aveva fatto il suo ingresso nella nuova galleria che perforava il Moncenisio per 12,84 km, unendo l’Italia alla Francia.
Completare la colossale opera non era stato facile: dallo scoppio della prima mina, nel 1857, erano passati 14 anni segnati da estenuanti sfide ingegneristiche, ma il risultato finale avrebbe trasformato per sempre il sistema dei trasporti europeo.