Tutta la Sicilia si ricorda e si ricorderà per sempre quei 9 e 11 gennaio dell’anno 1693. In particolare la Sicilia sud orientale, duramente e durevolmente colpita dal terremoto oggi valutato a 7,7 sulla scala di Richter. Memoria dell’uomo ma anche dei luoghi: Biagio Picardi ci racconta come quei giorni dell’annus horribilis 1693 hanno trasformato l’intera regione.
Anno 1693. Sabato 10 gennaio. Nella Sicilia sud orientale, il peggio sembrava passato. La terra aveva tremato, e tanto, venerdì. Ma nonostante un po’ di danni e la paura, il sabato pareva fatto apposta per riprendere fiato, contare le perdite, sospirare, guardare all’indomani. E così anche la domenica, che stava trascorrendo, malinconica e ferita come accade nel secondo giorno dopo la tragedia. Invece alla sera, alle 21, il suolo ondeggiava di nuovo, più forte, fortissimo, come il mare.
Nato a Lagonegro, un paesino della Basilicata, e laureato in Scienze della Comunicazione, vive a Milano. Oltre che per Radici attualmente scrive per Focus Storia e per TeleSette e realizza gli speciali biografici Gli Album di Grand Hotel. In precedenza è stato, tra gli altri, caporedattore delle riviste Vero, Stop ed Eurocalcio e ha scritto anche per Playboy e Maxim. Nella sua carriera ha intervistato in esclusiva personaggi come Giulio Andreotti, Alda Merini, Marcello Lippi, Giorgio Bocca e Steve McCurry.