Liberamente tratto dal romanzo del 1975 dello scrittore francese Romain Gary, « La vita davanti a sé » (La vie devant soi nell’originale scritto francese), la produzione Netflix sta facendo molto discutere, dalle pagine dei blog della Rete fino alle riviste specializzate, ed il giudizio finale sulla qualità del prodotto è unanime. Soprattutto, la presenza di Sophia Loren che ad 86 anni ha ancora voglia di mettersi in gioco con un ruolo delicatissimo, ha fatto sì che il film avesse anche un’ampia risonanza internazionale sulle maggiori testate del mondo: il Guardian, ilWashington Post, perfino il compassatissimo Financial Times; non si sono risparmiate lodi per la performance della nostra Sophia che torna davanti alla cinepresa diretta da Edoardo Ponti (che di Sophia è figlio).
La rivista di cinema Entertainment Weekly ad esempio scrive :
Il principale punto di forza è Loren, che combina un’abrasività drammatica insieme alla sensazione di qualcosa di più tenero, rendendo Rosa un personaggio credibilmente diviso, che affronta il futuro con coraggio mentre cerca rifugio dal passato nel santuario del suo seminterrato solitarioLa trama del film vede Sophia Loren nel ruolo di una sopravvissuta all’Olocausto che si prende cura dei figli delle prostitute della città di Bari, legando particolarmente con un orfano senegalese di nome Momo, un leegame che segnerà in modo definitivo le vite di entrambi. Il fim di Netflix non è tuttavia il primo tentativo di mettere in scena il romanzo di Gary: ci aveva già provato il regista Moshé Mizrahi nel 1978 ma il risultato non entusiasmo il pubblico, né tantomeno la critica. Difficile dire con sicurezza quanti spettatori abbia ottenuto fino ad oggi il film (il modo in cui Netflix gestisce i propri dati di visualizzazione sono ancora oggi un po’ ombrosi), ma non c’è dubbio che il film abbia conquistato davvero tutti. C’è anche chi prevede una nomination agli Oscar per l’attrice italiana, per il prossimo 2021, ma per ora ci accontentiamo di vedere ancora in azione la classe ed il talento di Sophia Loren.
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