Aujourd’hui oublié, l’artiste Leopoldo Fregoli inventa à la fin du XIXe siècle l’art de changer de personnage en l’espace de quelques secondes. Un néologisme a même vu le jour, le frégolisme, pour nommer le syndrome de Fregoli, un trouble psychiatrique.
Sulla sua tomba, al cimitero romano del Verano, volle inciso: “Qui Leopoldo Fregoli compì la sua ultima trasformazione”. Era un altro modo per rendere immortale l’arte che lui stesso aveva inventato a suon di cambi d’abito. Attore, cantante, pioniere del cinema e, appunto, ideatore del trasformismo scenico, Leopoldo Fregoli è stato questo e anche di più. Tanto che la parola “fregolismo” è tuttora nei dizionari per indicare disinvolti voltafaccia e cambi di casacca, specie in politica (dove dal 1880 si usava già il termine “trasformismo”, nato indipendentemente dall’arte di Fregoli). Nei manuali di psichiatria c’è persino la sindrome di Fregoli, un disturbo che si manifesta quando si pensa di essere perseguitati da un individuo che appare con una fisionomia sempre diversa.