L’Italia, lo Stivale, è probabilmente uno dei pochi Paesi la cui forma chiunque nel mondo, italiano o straniero, è in grado di riconoscere. C’è però una carta dell’Italia che siamo forse meno abituati a vedere: quella dei suoi dialetti. Nella sua carta linguistica, lo Stivale è suddiviso in tre grandi zone, corrispondenti, grosso modo, al Nord-Ovest, al Centro (Lazio, Umbria e Marche) e al Sud, con un’ulteriore zona che riunisce la punta e il tacco dello Stivale con la Sicilia, e con alcune regioni (Veneto, Friuli, Toscana e Sardegna) separate dal resto. Vista così, l’Italia sembra un mosaico: ognuna delle grandi aree che abbiamo identificato è costituita da tanti tasselli, corrispondenti alla parlata di una provincia, o anche di una città o di un paese, con caratteristiche comuni alle parlate vicine, ma anche con caratteri propri. Anche per la Francia sono disponibili carte linguistiche. A differenza dell’Italia, tuttavia, l’Esagono è fondamentalmente diviso tra Nord e Sud, tra lingua d’oïl e lingua d’oc, con alcune aree periferiche relativamente ridotte (franco-provenzale sulle Alpi, bretone, alsaziano, basco, catalano, etc.). Certo, anche in Francia, “l’accent du Sud” è oggi ben identificabile, ma la carta dell’Italia è il riflesso di una realtà concreta e tangibile per ogni italiano di qualsiasi generazione. Chiunque sia nato e cresciuto in Italia è capace di ‘”indovinare” l’origine di un altro italiano sulla base del suo “accento”, frutto dell’incontro tra l’italiano, la lingua attualmente parlata da tutti gli abitanti della Penisola o quasi, e il sostrato costituito dai diversi dialetti locali.
Fabio Montermini
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Originaire de Parme (Italie) chercheur en linguistique au CNRS (laboratoire CLLE-ERSS de Toulouse, dont il est directeur adjoint depuis 2010), Fabio MONTERMINI a enseigné dans les universités de Parme, Milano Bicocca et Toulouse le Mirail.
Il s'occupe principalement de morphologie de l'italien et des autres langues romanes. Depuis quelques années, il collabore avec la revue RADICI en proposant des articles de vulgarisation linguistique mais aussi des sujets d'actualité sur la société italienne et l'émigration. Il est membre du comité de direction de l'Institut de Linguistique Française et du comité exécutif de la Société de Linguistique Italienne.