Amedeo Modigliani (1884-1920), celebre pittore livornese morto in condizioni di povertà a soli 35 anni, si prende la sua rivincita.
Uno dei suoi dipinti più celebri, Nu couché, realizzato tra il 1917 e il 1918, è ufficialmente il secondo quadro più costoso mai battuto ad un’asta: 170,4 milioni di dollari (il più costoso è stato Les Femmes d’Alger (Version ‘O’) di Pablo Picasso, venduto per 179,4 milioni)
L’asta è avvenuta a New York, organizzata dalla celebre casa Christie’s e ad acquistare la tela è un miliardario cinese, Liu Yiqian, che ha realizzato la sua fortuna iniziando come tassista per poi accumulare un patrimonio oggi stimato intorno al miliardo e e mezzo di dollari. Con questa vendita, Modigliani colloca il suo nome accanto ad altri illustri colleghi come Picasso, Bacon, Giacometti, Warhol e Munch; tutti pittori le cui opere sono state valutate superiori ai 100 milioni di dollari. Una bella soddisfazione per un pittore costretto a vendere la sua intera collezione per una cifra oggi corrispondente a circa 4.000 €.
L’opera volerà in Cina, in uno dei numerosi musei allestiti proprio da mister Yiqian per « educare il popolo cinese alla cultura europea ». Un gesto senza dubbio nobile ma rimane il rammarico di vedere una delle più belle opere d’arte contemporanea lasciare per sempre l’Italia.
Il dipinto era di proprietà della fondazione privata Gianni Mattioli, quindi la vendita è del tutto legittima, tuttavia la senatrice Michela Montevecchi (Movimento 5 Stelle) ha richiesto un’interrogazione parlamentare per appurare che tutto i documenti di vendita siano in regola: «Voglio sapere se il dipinto, soggetto alla legge del ’39 che vieta l’uscita dall’Italia delle opere dopo 50 anni dalla loro esecuzione, sia andato all’estero con le carte in regola. Di questi documenti non c’è traccia. Non voglio far passare messaggi accusatori, né sostituirmi alle autorità che stanno indagando. Cerco solo chiarezza».