Già attore, cantante e scrittore, Moni Ovadia si autodefinisce giacobino ritenendo che oggi, più che mai, sia l’ora delle scelte forti: “È necessario schierarsi per contrastare il peggior populismo”. Per l’attore, in Italia esiste oggi una diffusa subcultura reazionara fatta di “individualismo, provincialismo, opportunismo, servilismo e paura” e che la Lega ha risvegliato ed intercettato. Le responsabilità? “Di una sinistra che ha rotto con la storia del movimento operaio”. Il Pd? “Irriformabile”.
Riferendosi al tema dell’accoglienza, Matteo Salvini parla di “propaganda immigrazionista” della sinistra, per poi rivendicare la chiusura dei porti e il cattivismo nei confronti di chi fugge da guerre e carestie. Oltre a tuonare contro rom, centri sociali e chiunque osi criticare i valori della famiglia tradizionale. Eppure nei sondaggi il suo consenso aumenta dimostrando che questa politica paga in termini elettorali. Moni Ovadia, cosa siamo diventati?
Dopo anni di crisi economica e strutturale nel Paese, una buona parte degli italiani soffre di una patologia che ha come effetti l’individualismo, il provincialismo, l’opportunismo, il servilismo e la paura.