La frase è la libera traduzione della locuzione latina Homus sum, humani nihil a me alienum puto, cioè “Sono un essere umano, niente di ciò che è umano ritengo estraneo a me”, del commediografo latino Publio Terenzio Afro (II secolo a.C.). Fu ripresa durante l’Umanesimo e il Rinascimento per esaltare l’humanitas, mentre oggi è citata soprattutto per alludere alla debolezza della natura umana, alla difficoltà di evitare gli errori e mostrarsi aperti a ogni esperienza.
Buongiorno,
Questa frase mi fa pensare a una frase simile d’Italo Calvino (Marcovaldo, (Un viaggio con le mucche) :
« I cani, cui nulla di quel che è umano è alieno,.. »
Cordialmente,
M.P.