Succede sempre che proprio nei momenti più difficili della storia, emergono persone che ridanno senso alla vita e ai nostri sforzi. Gente semplice ed eccezionale nello stesso tempo, persone che difendono le loro convinzioni e lottano per un’Italia migliore. Le 3 testimonianze proposte da Lorenzo Tosa, diverse eppure così simili, mostrano che la soluzione non è accettare il destino, ma vivere l’utopia di un mondo migliore incarnandolo nella propria via con atti concreti. Una buona ispirazione per noi tutti.

Dovete immaginarvela così, con le creuze strette in cui non passa uno spillo, i tagli di luce del primo autunno che fendono il sagrato della chiesa parrocchiale, cartelli che spiovono dalle ringhiere in ferro battuto dei balconi “alla ligure” e scomodano Dio e Santa Caterina per quel piccolo, grande prete che si è messo in testa di parlare di amore e di diritti.
Il suo nome è don Giulio, don Giulio Mignani, e quella piccola cittadina si chiama Bonassola, un grumo di case e vigneti terrazzati a due passi dalle Cinque Terre in Liguria.

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Lorenzo Tosa, 35 anni, giornalista professionista, grafomane seriale, collabora con diverse testate nazionali scrivendo di politica, cultura, comunicazione, Europa. Crede nel progresso in piena epoca della paura. Ai diritti nell’epoca dei rovesci. “Generazione Antigone” è il suo blog.