Juliette Bertrand, fu una traduttrice francese italianista, giunta nella piccola isola del Golfo di Napoli il 20 luglio 1950. Isola che già aveva ispirato nel 1848 al poeta Lamartine il romanzo Graziella. Il racconto delle bellezze di questa genuina isola del Mediterraneo nelle parole di Pasquale Lubrano all’occasione del suo libro pubblicato in Italia, consacrato alla grande traduttrice francese.
Prende alloggio nella Pensione Eldorado, una piccola villa situata in un immenso giardino di limoni con vista su un’incantevole baia, denominata “la Chiaia”. Visita le antiche chiese, ammira gli imponenti palazzi e ville dell’800 e gli antichi agglomerati urbani, sostando a lungo nei pergolati che affacciano sul mare, percorrendo le viuzze strette e impervie, dai muri alti, scoprendone il fascino selvaggio e primitivo. Un fascino che la indurrà a viverci per periodi lunghissimi fino a quando la tarda età e problemi di salute, non senza una sofferta nostalgia, glielo impediranno.
Il “godere mitologico” a Procida, di cui Juliette parla agli amici scrittori nelle sue lettere, è riferito essenzialmente alla bellezza primitiva dell’isola, all’architettura spontanea, ai giardini rigogliosi, a quelle spiagge solitarie e austere che la caratterizzano. Nonostante Procida, all’epoca, non sia molto confortevole (manca la luce elettrica in alcune zone periferiche e non c’è l’acqua, né il gas), la Bertrand resta catturata dalla poetica e ariosa atmosfera delle tre marine, Marina Grande, Marina Corricella, Marina Chiaiolella, e dai casali: agglomerati di case dirute, che però conservano intatto il fascino originario di una genuina composizione mediterranea. Se da una parte gode della primitività dell’isola e degli scenari incontaminati, dall’altra guarda con attenzione le condizioni sociali degli abitanti e delle loro famiglie, auspicandone un miglioramento e quei benefici sociali essenziali di cui i cittadini delle grandi città godevano da tempo.
Ritornando dall’isola a Parigi, si ritrova una forza interiore nuova che le permette di affrontare il nuovo anno con rinnovata energia. Pertanto decide di avere sull’isola una stabile dimora.