Domanda posta da Luca Re
Risponde Giovanni Muttoni, geologo dell’Università di Milano.
Secondo lo studio più recente, compiuto dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Milano e pubblicato sulla rivista Earth and planetary science letters, i nostri antenati arrivarono sul suolo italico fra 900 e 800 mila anni fa. In questa finestra di tempo si colloca infatti la cosiddetta “rivoluzione faunistica” che portò nell’area mediterranea, l’unica all’epoca non ricoperta da imponenti calotte di ghiaccio, vari mammiferi esotici: elefanti africani, rinoceronti, bovidi indiani e cervi con grandi palchi. E anche gli ominidi: l’uomo pre-Sapiens (cioè antenato degli uomini moderni) sembrerebbe infatti arrivato nelle nostre terre al seguito di queste ondate migratorie. L’ipotesi che i siti archeologici con le più antiche tracce di ominidi scoperti in Italia, Spagna e Francia non potessero essere antecedenti a questa grande migrazione è stata confermata proprio dallo studio dei siti italiani: la datazione, ottenuta grazie a indagini sulle proprietà magnetiche dell’area di Monte Poggiolo, nella provincia di Forlì-Cesena, tra le più antiche della Penisola, con quella di Pirro Nord nella provincia di Foggia, risale a 850 mila anni fa.