Lorenzo Tosa ci parla del coraggio delle donne prendendo spunto da tre eroine siciliane che si sono ribellate alla mafia, a volte a costo della propria vita.
È una mattina di novembre del 1992, di quelle sferzanti tramontane, che sanno di erba medica e di pioggia appena caduta. Una donna si muove a passi lenti sulla ghiaia del cimitero di Partanna, a un’ora d’auto da Trapani. In paese dicono sia pazza, che abbia perso il senno dopo che le hanno ammazzato il marito Vito e il figlio Nicola, storie di mafia, in quella faida trapanese che, in quegli anni, ha fatto più morti che pentiti.
Ma Giovanna Canova non è lì per loro, non questa volta. Dalla borsa ha appena tirato fuori un martello. Lo solleva leggermente sopra la spalla e comincia a batterlo furiosamente contro la tomba di una ragazzina di 17 anni di nome Rita Atria, che di Giovanna è anche la figlia, morta suicida solo pochi mesi prima.
Lorenzo Tosa, 35 anni, giornalista professionista, grafomane seriale, collabora con diverse testate nazionali scrivendo di politica, cultura, comunicazione, Europa. Crede nel progresso in piena epoca della paura. Ai diritti nell’epoca dei rovesci. “Generazione Antigone” è il suo blog.