L’Italia è uno strano Paese. Per anni abbiamo avuto al governo un partito che si propone di distruggere la nazione facendo far secessione al Nord mediante la creazione di un’inesistente Padania. Il suo capo ha addirittura sostenuto l’opportunità di usare il tricolore al posto della carta igienica e i suoi dirigenti possono pervenire anche a deliri come questo: http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/strage-di-meridionali-da-facebook-donatella-1389661/ .
Durante la recenti elezioni regionali siciliane abbiamo potuto assistere al moltiplicarsi di liste che si richiamavano all’“orgoglio isolano” et similia, delle sorte di minileghe antinordiste, insomma. In occasione del 150° anniversario dell’Unità, si è assistito al pullulare di pubblicazioni antiunitarie, nostalgiche ora dell’Austria, ora del Granducato di Toscana, ora del regno delle Due Sicilie. Il povero Garibaldi ha subito migliaia di processi con imputazioni contraddittorie, proclamato responsabile sia delle disgrazie del Nord sia di quelle del Sud. Un capro espiatorio (assieme all’Europa) delle frustrazioni nazionali, per intenderci.
- che da un anno il consiglio comunale della città di confine è stato sciolto per mafia e che al posto del sindaco c’è adesso un commissario nominato dal ministro degli Interni. Una decina di giorni fa, uno spettacolare bliz operato dalle forze dell’ordine (un elicottero che nel cuore della notte atterra nella piazza davanti al Palazzo municipale, duecento agenti in giro per la città ad arrestare capibastone e a sequestrare documenti nelle case degli ex amministratori) ha aperto gli occhi a tutti sulla gravità della situazione;
- che la sezione cittadina dell’ANPI (Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia) da tre anni ha istituito il premio “Pergamena della Resistenza” attribuito a una persona che si sia distinta per aver messo in pratica nella società odierna valori che si rifacciano agli ideali della lotta di liberazione. Nel 2010, il premio è stato attribuito a Donatella Albano, consigliera comunale di Bordighera, per aver saputo resistere alle intimidazioni di stampo mafioso cui veniva sottoposta (successivamente, a dimostrazione che si trattava di cose serie, anche quel comune veniva sciolto per mafia). Nel 2012, il premio è stato attribuito a Romana Gandossi, insegnante di Adro in provincia di Brescia, per essersi opposta alla politica xenofoba dell’amministrazione comunale che espelleva dalla mensa scolastica i bambini figli di immigrati in difficoltà economiche. Quest’anno è stata prescelta Anna Giordano, naturalista messinese, per le sue coraggiose battaglie in difesa della fauna e della legalità, oltre che per la sua lotta contro gli abusi perpetrati sul territorio che, come in Liguria, tanti danni hanno arrecato alla Sicilia (vedi, per esempio, l’alluvione del 2009 che nel Messinese ha comportato la morte di almeno 31 persone).
Nel corso dell’affollata cerimonia, Anna Giordano, che è dirigente del WWF e del MAN (Associazione Mediterranea per la Natura), ha raccontato il proprio trentennale impegno contro il bracconaggio che faceva strage dei rapaci in migrazione nello Stretto di Messina, malgrado la protezione voluta dalla legge; una battaglia coronata da successo che serve da esempio a tante altre realtà colpite dallo stesso fenomeno. Ha ricevuto calorosi applausi quando ha parlato delle nuvole di falchi che oggi attraversano ebbri di libertà lo Stretto e dei bracconieri pentiti che hanno sostituito il fucile con il binocolo. Grande interesse ha suscitato anche la sua battaglia contro il ponte sullo stretto e contro la cementificazione dello splendido territorio in cui ha la fortuna di abitare.
Se ci fossero più Anne e meno cortigiane, l’Italia non sarebbe un paese migliore?
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Enzo Barnabà est né en 1944. Il a poursuivi des études de langue et littérature françaises à Naples et à Montpellier, et d’histoire à Venise et à Gênes. Il a enseigné le français et la littérature française dans différents lycées de la région de Venise et de Ligurie, et a travaillé en tant que lecteur d’italien au sein de l’université d’Aix-en-Provence. Il a également été enseignant-attaché culturel à Abidjan (Côte d’Ivoire), à Shkoder (Albanie) et à Niksic (Montenegro). Il vit aujourd’hui à Grimaldi di Ventimiglia où la Riviera italienne s'unit à la française. Pour Editalie en 2012 il a publié "Mort aux Italiens !", qui reconstitue le massacre d'Aigues-Mortes.
Autres livres par l'auteur: I Fasci siciliani a Valguarnera (Teti, 1981); Grammaire française à l’usage des Italiens (Loescher, 1994); Le ventre du Python (Éditions de l’Aube, 2007); un recueil de nouvelles,co-écrit avec Serge Latouche, Le crocodile du Bas-Congo et autres nouvelles (Aden, 2012).