E invece di nuovo Mattarella. Parafrasando il titolo di un film di Monicelli, l’Italia ha perso l’occasione di scegliere una donna. Non tanto una presidente donna, ma una donna in gamba come presidente della Repubblica.Il giornalista Lorenzo Tosa ci spiega perché l’elezione del 29 gennaio scorso è stata segnata dalla mancanza di coraggio.

C’è un’immagine che racconta, più e meglio di cento retroscena politici, cos’è stata la settimana dell’elezione per il Quirinale [sede del presidente della Repubblica, ndr]. E no, non c’entra il nuovo (e vecchio) Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non riguarda oscure manovre di palazzo, non scomoda la Storia con la S maiuscola. Ritrae un uomo dai capelli bianchi e folti, abito e cravatta blu e mascherina nera, mentre tra i banchi di Montecitorio [la sede del Parlamento, ndr] riceve strette di mano e pacche sulle spalle da leader e notabili dei principali partiti parlamentari, in un tripudio di applausi scroscianti.

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Lorenzo Tosa, 35 anni, giornalista professionista, grafomane seriale, collabora con diverse testate nazionali scrivendo di politica, cultura, comunicazione, Europa. Crede nel progresso in piena epoca della paura. Ai diritti nell’epoca dei rovesci. “Generazione Antigone” è il suo blog.